La Brigate Garibaldi
Garbagnate e Cesate erano zona di operazione della 106a e della 183a Brigate Garibaldi che coprivano i territori del rhodense, Valle Olona, tra la bassa Brianza e il saronnese.
In particolare la 106a Brigata copriva i comuni di Rho,Cornaredo,Nerviano, Lainate e Garbagnate, mentre la 183a Brigata operava su Garbagnate, Bollate , Novate, Cesate, Solaro,CaronnoP., Saronno, Turate, Ceriano L., Misinto e Lazzate.

La 106a Brigata nasce nel luglio del 1943, ma è tra ottobre e novembre che si potenzia anche grazie a molti soldadi sbandati dopo l’armistizio dell’8 settembre.
Le azioni portate avanti dal gruppo, si susseguono nel territorio pianeggiante tra il fiume Olona e il canale Villoresi, sulle strade e ferrovie che uniscono Milano a Como e a Varese
dove transitano convogli di truppe fasciste e naziste.
E’ Giovanni Pesce (Visone) a comandare la 106a fino all’autunno del 1944 quando viene richiamato a Milano. Il suo posto è coperto da Pio Zoni (Fulvio) di Lainate.
Il distaccamento di Garbagnate è comandato da Arturo Anelli con Zanichelli Feliciano come commissario politico.
Dalla suddivisone della 119a Brigata nei primi mesi del 1944, nasce la 183a con sede di comando a Saronno e distaccamenti nei diversi comuni in cui era operativa.
Il distaccamento di Garbagnate aveva Carlo Meroni (Augusto) comandante e Angelo Giussani (Speri) commissario politico.
La XVI Brigata del Popolo
La XVI Brigata del Popolo ha come zona di operazione il territorio che comprende Cesate, Senago, Bollate,Arese,Novate e Garbagnate, sede del Comando. La Brigata è parte del raggruppamento della Seconda Divisione che comprende altre Brigate che operano in Brianza e nel nord milanese.
Il è comandante Arturo Allievi, vice Dionigi Gianotti, commissario Taparelli Luigi.
La nascita della XVI Brigata risale all’ottobre 1943, quando la ribellione al nazifascismo diventa più accesa e deciso il tentativo di ostacolare in ogni modo la violenza fascista e dell’esecito nazista.
In pochi mesi attorno al primo esiguo nucleo si consolida il coraggio di nuovi volontari, fino a costituire una forza di circa 130 uomini.
Le azioni della Brigata, organizzata in distaccamenti comunali,consiste inizialmente in opera di propaganda fra gli operai ed impiegati, soprattutto nelle fabbriche di produzione bellica, promuovendo azioni di sabotaggio, nella distribuzione di volantini e giornali anfifascisti e nel recupero di armi e munizioni.

Le azioni si fanno più incisive dalla primavera del 44 in poi, e questo persistente lavoro attira l’attenzione della polizia fascista. In tutto il territorio sono continue le azioni di repressione con arresti, rastrellamenti che rallentano l’attività della Brigata, che tuttavia riesce sempre a riorganizzare le proprie squadre, manttendo in esecuzione i piani per la liberazione della zona affidatagli, fino al 25 aprile del ’45 quando giunge l’ordine di insurrezione generale.