ANPI condanna l’invasione dell’Ucraina, un atto di guerra che nega il diritto all’autodeterminazione dei popoli, porta lutti e devastazioni innescando il rischio di un conflitto globale.
Per questo ANPI auspica che non si avvii un’ulteriore escalation militare come reazione all’invasione, che si lavori per l’immediato cessate il fuoco riaprendo i canali diplomatici, che l’Italia rimanga fuori da ogni operazione bellica nel pieno rispetto dell’art. 11 della Costituzione.
La storia più recente ci insegna che ormai le guerre non si vincono più e che il negoziato è l’unica strada, contrapponendo all’aggressione armata sanzioni, boicottaggi, pressioni internazionali.
Vediamo quello che è successo in Afghanistan. C’è stata una guerra durata 20 anni e alla fine Nato e Stati Uniti hanno negoziato con i talebani il loro ritorno al potere in un Paese devastato.
La pace non si costruisce con le armi, l’Italia e l’Europa dicano stop agli aiuti militari e si mettano in campo aiuti umanitari, protezione, diritti alla popolazione di tutta l’Ucraina, senza distinzione di lingua e cultura.