Da anni come ANPI andiamo nelle scuole a parlare della infamia delle leggi razziali che discriminavano gli ebrei in Italia, a ricordare i valori della Costituzione che afferma che tutti gli uomini hanno pari diritti e dignità, senza discriminazione di etnia, religione e sesso. E proprio in coerenza con questi principi non possiamo che ribadire l’unica strada per una pace vera e giusta occorre riconoscere oltre al diritto alla sicurezza di Israele, il diritto del popolo palestinese ad avere uno stato libero ed indipendente.
Se dobbiamo scegliere da che parte stare, non possiamo che scegliere di stare dalla parte degli oppressi. Oggi Israele è uno stato potentissimo, armatissimo, che ha per alleati i paesi più potenti della terra, e che occupa illegalmente i territori del popolo palestinese. E prendere posizione contro le politiche di aperta discriminazione, praticate dal governo israeliano contro i cittadini non-ebrei, non ha nulla a che fare con l’antisemitismo! Non possiamo tacere quello che sta avvenendo: siamo davanti al rischio concreto che sia negato per sempre il diritto del popolo palestinese, da troppo tempo sotto occupazione militare, ad avere un suo Stato.
La condizione del popolo palestinese è diventata una macchia sulla coscienza del mondo. È ora di prendere posizione e agire, imponendo sanzioni ad Israele fino a quando ai palestinesi non sarà riconosciuto diritto ad avere uno Stato.
Senza giustizia e libertà per la Palestina non ci può essere pace.
M.Moro (presidente Anpi sez. Garbagnate-Cesate)